Tutte le strade portano a Genova by Marco Di Tillo

autore:Marco Di Tillo [Tillo, Marco Di]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fratelli Frilli Editori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

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La conferenza via Skype era stata organizzata velocemente, tra la sede di Genova e il comando di polizia svizzera a Ginevra. Il vice ispettore Tozzi e l’agente scelto Pavàn, insieme a Julie Biondi e alle sue lunghe gambe, guardavano il monitor che trasmetteva l’immagine dell’ufficio genovese di via Diaz, quello in cui si trovavano invece Gianni Galletti, il PM Tiziana Anselmi, Franco Sernicoli, Silvio Berti, Marina Massi, Fulvio Bosi, Sandro Colonna e, naturalmente, l’ispettore Marco Canepa.

Tozzi notò che la Anselmi era seduta vicino a Marco e continuava a parlare fitto con lui, chissà di quale interessante argomento. In cuor suo sperò che tra i due nascesse finalmente qualcosa di concreto, in modo che il suo collega potesse finalmente dimenticare l’immagine perenne della missionaria amazzonica.

In un’altra finestra dello schermo c’era invece il primo piano di un distinto signore che nessuno aveva mai visto prima. Portava occhiali dalla pesante montatura nera e indossava un vestito grigio ben stirato, con una cravatta a righe regimental.

«Ma chi è quello?», bisbigliò Sernicoli all’orecchio di Bosi, non ricevendo però in cambio alcuna risposta.

«Buongiorno signori», disse improvvisamente Galletti, prendendo subito il timone delle operazioni «I prodigi del progresso scientifico illuminano ormai la nostra vita, così adesso, grazie a questo mirabolante collegamento tecnologico, possiamo essere in tanti posti diversi e parlarci come se ci trovassimo tutti nello stesso luogo. Non è bellissimo?»

«Sì, direttore, è davvero bellissimo», balbettò il solo Bosi, poiché tutti erano rimasti in assoluto silenzio.

«Come sapete è stato appena trovato un altro orsacchiotto e con lui, purtroppo, anche un’altra ragazza», disse ancora il primo dirigente, facendo subito dopo un cenno a Colonna che prontamente prese la parola.

«Olga Kotov. Arrivata in Italia due anni fa. Ha lavorato per sei mesi in un negozio della catena Acqua & Sapone, in via Pisacane. Il direttore ha detto che era un po’ discontinua.»

«Discontinua?», esclamò sorpresa la Anselmi.

«Ha usato proprio questo termine: discontinua. Ha detto che la mattina era sempre stanca, sbadigliava in continuazione e faceva fatica anche ad alzare una scatola.»

«Forse la notte faceva gli straordinari, no?», puntualizzò Sernicoli.

«Notizie sulla famiglia, sulle amicizie, sulle frequentazioni in città?

Notizie, comunque?», chiese Galletti.

«Zero punto zero», sentenziò Colonna.

«Perfetto, la cosa mi commuove. E adesso trasferiamoci nel paese del cioccolato», continuò il direttore «Vice ispettore Tozzi, se la smette di guardare la bella signorina che si trova casualmente vicino a lei, potrebbe per cortesia illustrarci quello che avete trovato a Ginevra?»

«Agli ordini, boss», disse Tozzi, vergognandosi un po’ di essere stato beccato sul fatto, mentre sbirciava come al solito la statuaria Julie «Nella sede svizzera della Livraison, la società che aveva in affitto l’appartamento di Sampierdarena per intenderci, abbiamo trovato poco, a parte quel librettino.»

«Che librettino?», domandò Galletti, incuriosito.

«Regolamento alberghiero del Comune di Genova.»

«Regolamento alberghiero?»

«Il fatto ci ha un po’ incuriositi, così abbiamo chiamato Canepa in ufficio e gli abbiamo chiesto la cortesia di fare una ricerchina.»

«Che ricerchina?»

«Riguardo le società svizzere che possiedono alberghi qui a Genova.»

«Mi è sembrata un’ottima idea, anche se io non ne sapevo niente», commentò Galletti, sbirciando in direzione di Canepa.

«È stata una cosa fatta un po’ al volo», si giustificò questi.

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